Avere con sé i propri figli, anche se molto piccoli, mentre si pedala è possibile e c’è più di una soluzione. Vediamole insieme.
Anche se siete diventati genitori non è detto che dobbiate rinunciare alla vostra passione per la bicicletta, anzi può essere l’occasione per fare lunghe e piacevoli passeggiate in compagnia
del piccolo ma anche per portarlo a scuola o in qualsiasi altro luogo. Ci sono più soluzioni e le vedremo nel corso del nostro articolo; alcune andranno bene per i piccolissimi,a ltre per quelli più grandicelli.
Il marsupio
Cominciamo vedendo come trasportare i bambini piccolissimi. Un genitore può portare in bicicletta il figlio fin dagli 8 mesi. Come fare? In questa fase la soluzione migliore è il marsupio, quindi non un seggiolino vero e proprio che comunque può essere usato fin da quando il piccolo è in grado di restare seduto. Il marsupio può essere usato fino ai 18 mesi. Il piccolo resta a contatto con il petto del genitore e anche se si addormenta non ci sono problemi ma dobbiamo avvertire che le bici con il tubo orizzontale potrebbero presentare qualche scomodità per l’uso del marsupio soprattutto quando il piccolo comincia a crescere.
Seggiolini
Come detto i bimbi possono usare i seggiolini dal momento in cui sono in grado di stare seduti in posizione eretta, quindi potenzialmente fin dai 9 mesi. Per i più piccoli è preferibile il seggiolino anteriore poiché è più semplice per il genitore controllarlo. Seggiolini del genere sopportano un carico massimo di 15 kg, superati i quali il piccolo deve necessariamente passare sul seggiolino posteriore dove potrà restarci fino ai 25 kg e comunque non oltre gli 8 anni (sulla carta perché sfidiamo chiunque a caricarsi un bambino di 8 anni su un seggiolino…)
I seggiolini devono essere omologati pertanto rispondere a tutte le caratteristiche necessarie a rispettare la norma UNI EN 14344, pertanto bisogna verificare la presenza della marcatura che certifica gli standard di sicurezza necessari a garantire la salute del bambino. Va detto che i modelli non omologati non possono essere venduti all’interno dei Paesi aderenti all’Unione Europea, tuttavia ciò non esclude che seggiolini non conformi, sfuggendo ai controlli, possano essere in qualche modo commercializzati, dunque prestate la massima attenzione.
Il carrello
Il carrello è probabilmente la soluzione più comoda tanto per il genitore quanto per il piccolo passeggero. In cosa consiste? È un rimorchio che comporta non pochi vantaggi. Migliora la stabilità della bicicletta in quanto poggia su due o più ruote. Il bimbo, inoltre, è protetto dal freddo e dalla pioggia in quanto l’abitacolo è chiuso. La seduta è molto comoda e il carrello si trasforma anche in passeggino.
Appendice
Quando il bimbo cresce e ha l’autonomia necessaria ed è in grado di pedalare si può usare l’appendice. Ma di cosa si tratta? Possiamo immaginare l’appendice come una mezza bici, senza la ruota anteriore, collegata alla bicicletta dell’adulto. Va detto che l’appendice non ha il freno ma ciò non costituisce un problema. Ad ogni modo il bambino può dare il suo contributo alla pedalata in quanto i pedali sono indipendenti.
Usate il casco
Com abbiamo visto ci sono più soluzioni per trasportare il bambino, si va dal marsupio al seggiolino più venduto per bici fino al rimorchio e all’appendice. Non abbiamo parlato di un accessorio che non è meno importante, ovvero, il casco. È importante sapere che non ci sono obblighi di legge in merito, tuttavia prima della legge dovrebbe esserci il buonsenso e questo ci dice che l’uso del casco per i piccoli passeggeri è una scelta più che saggia.
Purtroppo per quanto si possa stare attenti, per quanto si possa essere bravi in sella, una caduta o peggio può sempre capitare e il casco potrebbe evitare conseguenze anche drammatiche. Magari mamma e papà potrebbero dare l’esempio cominciando loro per primi a indossarlo.